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L'invasione della Sicilia da parte degli Alleati, nome in codice Operazione Husky, fu una grande campagna della Seconda guerra mondiale, nella quale gli Alleati tolsero il controllo della Sicilia all'Italia e alla Germania nazista. Questa operazione aerea e anfibia su vasta scala, seguita da sei settimane di scontri terrestri, diede il via alla Campagna d'Italia.
L'Husky, iniziata la notte del 9 luglio 1943 e terminata il 17 agosto, fu la più grande operazione anfibia della guerra in termini di esposizione e di uomini sbarcati sulle spiagge. Dal punto di vista strategico, l'operazione raggiunse gli obiettivi stabiliti dagli strateghi Alleati. Gli Alleati fecero allontanare dall'isola le forze aeree e navali dell'Asse, le rotte marittime nel Mediterraneo furono aperte e il dittatore italiano Benito Mussolini venne destituito.
Le vittime dell'Asse ammontarono a 29.000, con 140.000 prigionieri (in maggior parte italiani). Gli americani riportarono 2.237 morti e 6.544 feriti e catturati; gli inglesi 2.721 morti e 10.122 feriti e catturati; i canadesi 2.410 vittime, di cui 562 morti e 1.848 feriti e catturati. Molti soldati americani e l'intero contingente canadese combattevano per la prima volta. L'Asse riuscì a portare in salvo l'intera guarnigione di Messina, allontanandola dalla minaccia di cattura e riportando così un grande successo. Per gli Alleati, questa evacuazione fu una grande sconfitta, nonostante la loro superiorità navale e aerea.
Dopo la battaglia, il comando Alleato fu costretto a migliorare il coordinamento interservizi, soprattutto riguardo all'uso delle forze aviotrasportate. Dopo diversi sfortunati lanci di paracadutisti e l'incidente letale del «fuoco amico», fu migliorato l'addestramento e furono modificate le tattiche per continuare ad avvalersi dei paracadutisti nella guerra.
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